Afghanistan: Ue e Occidente si accorgono tardi del dramma nel Panshir.
Le notizie provenienti dal Panshir sono preoccupanti e raccontano l’ennesimo fallimento delle scelte vigliacche dell’Occidente. Dopo il disastro della caduta di Kabul abbandonata in mano ai Talebani e la rovinosa ritirata dall’Afghanistan, oggi le forze occidentali e le istituzioni internazionali, a cominciare dall’Ue, si accorgono del dramma del Panshir con grave e imperdonabile ritardo. Se l’Occidente avesse davvero avuto a cuore le sorti degli unici resistenti sul territorio afghano, ultimi a lottare per la libertà dopo la fuga degli Usa e della coalizione, avrebbe dovuto agire subito, sostenendo le forze di Ahmad Massoud – ancora impegnate in battaglia – anziché lasciarle sole: le preoccupazioni di oggi da parte di Bruxelles e dall’Europa, purtroppo, suonano come lacrime di coccodrillo. Mentre si spalancano porte per gli appetiti cinesi e pakistani sulle risorse dell’area, ora la soluzione non è, come sembra proporre la sinistra, dare asilo nei Paesi occidentali a centinaia di migliaia di afghani, svuotando l’Afghanistan degli oppositori del Panshir e delle altre regioni. La risposta non è trasformare l’Afghanistan in una sorta di nuova Corea del Nord di cui nulla si sa e in cui regna il terrore, ma difendere e sostenere, con azioni concrete sotto l’egida Nato, chi combatte contro il regime dei talebani, sostenendo i Paesi vicini, come Uzbekistan e Tagikistan, nell’accoglienza dei profughi. Dopo questa sua Caporetto militare e geopolitica, l’Occidente, per una volta, non si distingua per ignavia e irrilevanza, ma faccia una scelta coraggiosa, scegliendo di stare dalla parte giusta.