I miei lavori||Marco Campomenosi

Interrogazione – Danni per fenomeni meteorologici eccezionali in Emilia Romagna.

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001572/2023
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Alessandra Basso (ID), Marco Campomenosi (ID)


Oggetto: Danni per fenomeni meteorologici eccezionali in Emilia Romagna.
L’Emilia Romagna è stata flagellata in questi giorni da alluvioni che hanno colpito in particolare le
province di Bologna, Rimini, Ravenna e Forli-Cesena.
Vi sono stati importanti danni, crolli di ponti e abitazioni, causati dall’esondazione di tutti i fiumi e di
corsi d’acqua minori, oltre che di alcuni canali artificiali.
Oltre 5mila persone sono state evacuate, ma l’evacuazione in alcune zone è resa complicata dalle
interruzioni di corrente che impediscono alla protezione civile di comunicare in maniera efficace con i
cittadini.
Nel Forlivese, si contano almeno cinque morti e diversi dispersi.
Si chiede, alla Commissione se:
1 intende prevedere una procedura rapida a supporto dell’Italia, anche con riferimento
all’eventuale attivazione del FSUE tramite l’incremento del relativo ERDF?
2 intende scorporare dalle proposte di aggiornamento del Patto di Stabilità e Crescita i fondi
destinati alla prevenzione dei disastri naturali nelle regioni più fragili dal punto di vista
idrogeologico?
Presentazione: 17.5.2023

Risposta congiunta di Elisa Ferreira a nome della Commissione europea.

Il Fondo di solidarietà dell’UE (FSUE)[1] può essere attivato solo su richiesta dello Stato membro interessato entro 12 settimane dal primo giorno in cui si è verificato il danno, dimostrando che il danno diretto totale supera le soglie[2] di cui all’articolo 2 del regolamento (CE) n. 2012/2002.

Il programma regionale 2021-2027 del Fondo europeo di sviluppo regionale per l’Emilia Romagna stanzia circa 13 milioni di EUR della sua dotazione totale per misure di prevenzione dei rischi idrogeologici.

Il costo del sostegno di emergenza diretto connesso alle devastanti inondazioni che hanno colpito l’Italia nel maggio 2023 sarà preso in considerazione nelle successive valutazioni della conformità alle norme di bilancio dell’UE e sarà considerato, in linea di principio, una misura una tantum e temporanea.

Le proposte della Commissione relative alla riforma del patto di stabilità e crescita non escludono alcuna voce di spesa dall’aggregato di bilancio utilizzato per la sorveglianza di bilancio dell’UE[3]. Esse promuovono riforme e investimenti che contribuiscono a costruire un’economia del futuro verde, digitale e resiliente. Gli Stati membri potranno beneficiare di un percorso di aggiustamento di bilancio più graduale presentando una serie di impegni in materia di riforme e investimenti che rispettano determinati criteri, anche affrontando priorità comuni e in particolare il Green Deal europeo. Gli investimenti per la riduzione del rischio di catastrofi legate al clima potrebbero quindi figurare nei piani strutturali di bilancio a medio termine degli Stati membri.

16 giugno 2023.

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