Interrogazione – Studio di impatto sulla dipendenza dalle materie prime critiche.
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000522/2023
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Antonio Maria Rinaldi (ID), Marco Campomenosi (ID), Marco Zanni (ID), Paolo Borchia (ID),
Alessandro Panza (ID)
Oggetto: Studio di impatto sulla dipendenza dalle materie prime critiche
La Commissione Europea ha presentato l’11 dicembre 2019 il “Green Deal Europeo” per rendere
l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, introducendo anche un obiettivo
intermedio di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 pari al 55% rispetto ai valori
del 1990.
Il pacchetto “Fit for 55” ha reso esplicito l’approccio assunto dall’Ue, che ha effetti potenzialmente
devastanti sull’industria europea e sulla sicurezza degli approvvigionamenti del continente. Infatti, le
attuali politiche europee rischiano di causare una dipendenza dell’Europa da catene del valore
controllate da Paesi Terzi, in primo luogo la Cina che controlla più del 90% della disponibilità delle
terre rare e di scorte di rame, ed il 77% del comparto mondiale dei pannelli solari, oltre al monopolio
del mercato del litio.
Ciò detto, la Commissione:
1 Intende effettuare uno studio d’impatto sull’approvvigionamento dalle materie prime, in
particolare da catene del valore controllate dalla Cina, per evitare una dipendenza ed
esposizione della propria capacità produttiva?
2 Ritiene che il rifornimento delle materie prime necessarie alla transizione green debba essere
considerato essenziale ai fini della sicurezza strategica dell’Unione?
Presentazione: 18.2.2023
Risposta di Thierry Breton a nome della Commissione europea
Nella comunicazione sul Green Deal europeo si afferma quanto segue[1]: «L’accesso alle risorse costituisce inoltre una questione di sicurezza strategica per l’ambizione dell’Europa di realizzare il Green Deal».
Per questo motivo la Commissione ha adottato nel settembre 2020 un piano d’azione per le materie prime critiche[2]. La Commissione effettua una valutazione della criticità di determinate materie prime, sulla base dell’importanza economica per l’industria dell’UE e del rischio di approvvigionamento, compreso l’approvvigionamento da paesi terzi. L’elenco 2023 delle materie prime critiche è stato pubblicato unitamente alla normativa sulle materie prime critiche[3]. Rientrano in questo esercizio informazioni dettagliate su ciascuna materia prima, quali i dati commerciali ed economici[4]. La Commissione ha inoltre effettuato un’analisi prospettica della futura domanda di materie prime e delle potenziali strozzature della catena di approvvigionamento in relazione a 15 tecnologie strategiche fondamentali per il periodo fino al 2030 e al 2050[5], che prevede un incremento senza precedenti della domanda di materiali essenziali necessari per la realizzazione della duplice transizione.
In tale contesto, l’UE deve intensificare gli sforzi per garantire e diversificare le sue catene di approvvigionamento. La normativa sulle materie prime critiche, adottata il 16 marzo 2023, mira a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche per l’UE proponendo misure che faciliteranno lo sviluppo e il rafforzamento di una catena di approvvigionamento delle materie prime nell’UE, dall’estrazione, trasformazione e raffinazione al riciclaggio. La normativa comprende disposizioni per l’individuazione di progetti strategici, la semplificazione delle autorizzazioni e il coordinamento della costituzione di scorte. L’UE continuerà tuttavia a fare affidamento sulle importazioni e sta inoltre rafforzando il suo impegno globale con partner affidabili per sviluppare gli investimenti e diversificare le importazioni. L’UE istituirà un Club delle materie prime critiche per tutti i paesi che condividono gli stessi principi e svilupperà ulteriormente i partenariati strategici.
Risposta ricevuta: 16.5.2023