I miei lavori||Marco Campomenosi

Scarcerazione immediata dell’avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh

INTERROGAZIONE parlamentare con richiesta di risposta scritta E-006678/2020 al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

La notizia della nuova incarcerazione dell’avvocatesa iraniana Nasrin Sotoudeh è stata confermata dal marito, Reza Khandan.

A seguito della prima incarcerazione, la salute di Nasrin Sotoudeh è risultata gravemente compromessa a causa di uno sciopero della fame di 45 giorni intrapreso per richiedere il rilascio dei prigionieri in ragione dell’aggravarsi della pandemia di SARS-CoV-2 in Iran.

L’avvocatessa non è stata informata di essere stata processata e condannata fino a quando non è stata riarrestata; inoltre, il primo verdetto del tribunale non ha fatto menzione delle accuse.

Ciò premesso, si chiede all’Alto rappresentante Josep Borrell:

  1. quali azioni diplomatiche intende intraprendere per facilitare l’immediato rilascio di Nasrin Sotoudeh e di tutti quei prigionieri nelle carceri iraniane che rischiano la morte a causa della situazione pandemica nel Paese;
  2. se intende pertanto intensificare gli sforzi diplomatici per scongiurare l’esecuzione del medico e docente Ahmad Reza Jalali, esecuzione che è stata soltanto rimandata.

Sostenitore(1)

(1) La presente interrogazione è sostenuta da un deputato diverso dagli autori: Mara Bizzotto (ID)

RISPOSTA dell’Alto Rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell a nome della Commissione europea in riferimento dell’interrogazione: E-006678/2020

L’Alto Rappresentante/Vicepresidente (AR/VP) è estremamente preoccupato per la situazione di Nasrin Sotoudeh, vincitrice del Premio Sacharov 2012. Nasrin Sotoudeh è stata temporaneamente rilasciata il 7 novembre 2020, ma è dovuta tornare in carcere meno di un mese dopo nonostante il suo stato di salute chiaramente compromesso.

Sin dalla sua detenzione nel giugno 2018 l’AR/VP e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) hanno costantemente chiesto alle autorità iraniane di rilasciare Nasrin Sotoudeh anche per motivi umanitari. Sulla scorta delle prime segnalazioni della possibile diffusione della COVID-19 nelle carceri iraniane, il Servizio europeo per l’azione esterna ha esortato ripetutamente le autorità iraniane ad adoperarsi con il massimo impegno per garantire a tutti i detenuti condizioni igieniche e di sicurezza adeguate e a disporre il rilascio per motivi di salute del maggior numero di detenuti possibile.

In coordinamento con l’ambasciata portoghese a Teheran che rappresenta l’UE a livello locale, l’AR/VP e il SEAE continueranno a fare pressioni sull’Iran perché rilasci in via definitiva Nasrin Sotoudeh e tutti i prigionieri politici.

L’AR/VP non risparmia alcuno sforzo per agevolare la liberazione del dottor Djalali che resta a rischio di imminente esecuzione. In stretto contatto con il governo svedese, il SEAE ha più volte sollevato il caso del dottor Djalali presso le autorità iraniane. Vari Stati membri dell’UE con un’ambasciata a Teheran hanno inoltre continuato a esprimere la loro forte preoccupazione a questo riguardo durante i loro incontri con le autorità iraniane. L’AR/VP continuerà a utilizzare tutti i canali di comunicazione disponibili con l’Iran, al fine di evitare l’esecuzione della pena di morte e garantire la liberazione del dottor Djalali.

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